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Calcio: Riccardo D’Ippolito, il 10 dell’Atletico Torino

Creato il 07 gennaio 2016 da Sportduepuntozero

Riccardo D’Ippolito non ricorda bene il rigore decisivo di Fabio Grosso, né tutto quello che successe nei 120 minuti della finale mondiale tra Italia e Francia. Il 9 luglio 2006 Riccardo aveva soltanto sei anni; oggi, di quella notte, ricorda solamente esultanze, entusiasmo, adrenalina. Ma fu allora, in quella domenica estiva di quasi 10 anni fa, che nacque la sua grande passione per il calcio. Lo zio, tifoso del Torino, iniziò ad accompagnarlo allo stadio e gli trasmise la fede granata. Un giorno lo portò anche a tirare i primi calci al pallone, nella scuola calcio del Toro.

L’anno successivo Riccardo D’Ippolito diventò un giocatore dell’Atletico Torino. Divenne ben presto capitano del gruppo classe 2000 e anche ora che milita negli Allievi fascia B porta la fascia con orgoglio. Dopo qualche stagione come mezzala sinistra è stato spostato più avanti ed è diventato il numero 10 della squadra, un attaccante che vede la porta con grande naturalezza e che segna gol a ripetizione.

“I compagni di squadra sono amici anche fuori dal campo e di solito usciamo e ci divertiamo insieme” racconta Riccardo, “nel tempo i nuovi arrivati si sono integrati bene e penso che l’unione del gruppo sia la nostra arma in più, che ci ha permesso di battere formazioni che sulla carta sembravano più forti”.

È successo più di una volta. L’anno scorso contro l’Accademia Inter, nella fase nazionale del Campionato Giovanissimi; oppure nella stagione precedente, in semifinale di Campionato Regionale contro la Junior Biellese. Quel match fu l’apoteosi dell’Atletico Torino nel torneo 2013/2014 dei Giovanissimi fascia B; 18 successi consecutivi nel girone e percorso netto fino alla finale, persa contro il Lascaris.

La rivincita giunse immediata, con la vittoria del campionato regionale conquistata la scorsa primavera. Riccardo ricorda tutto alla perfezione: “in finale contro il Chieri segnammo il 2-1 approfittando di un’indecisione della loro difesa, con una punizione che scavalcò il portiere. E all’ultimo minuto il nostro portiere parò un rigore, regalandoci la qualificazione alla fase nazionale”.

Seguirono una trasferta vittoriosa in Sardegna e la citata sfida contro l’Accademia Inter. Poi le finali di Chianciano, obiettivo del prossimo anno. “Vogliamo tornarci per giocarci lo scudetto” assicura il giovane attaccante, che nella stagione in corso ha già vinto il campionato provinciale e punta al titolo regionale. Riccardo D’Ippolito condurrà la sua squadra verso l’obiettivo, con il carisma che gli ha messo la fascia di capitano intorno al braccio e con le reti decisive che regala ogni domenica.

È il gol il filo conduttore che attraversa tutta la sua carriera, oltre che la sua grande passione per il pallone. Tifa Toro, ammira il Bayern Monaco “per l’organizzazione, che la rende la squadra migliore del mondo” e il Barcellona, che “come singoli non ha eguali”. Ma il suo giocatore preferito gioca al Paris Saint Germain ed è Zlatan Ibrahimovic, “un leader, un giocatore completo che meriterebbe il Pallone d’Oro e la Coppa dei Campioni”.

La sua idea di calcio è semplice; che sia una finale mondiale o una partitella ai giardinetti è il gioco più bello del mondo. Perché la miglior tecnica non sempre prevale, a patto di contrastarla con un grande cuore. Che unito al talento di Riccardo D’Ippolito può davvero fare la differenza.

La foto è tratta da http://www.11giovani.it/


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